domenica 9 marzo 2014

Cosa ho visto al Motodays 2014

Partecipare a un salone motociclistico ampio, affollato e variopinto al sabato pomeriggio, dopo che le riviste due giorni prima hanno già pubblicato online e sui social tutte le immagini possibili e immaginabili delle moto, delle donne e degli stand sembra quasi banale. In realtà, girando tra i grandi padiglioni del Motodays, alla nuova Fiera d Roma, riflettevo che in posti come questo una persona ha due possibilità: vedere quello che riesce a vedere o vedere quello che vuole vedere.
Così quest’anno vi risparmio le immagini delle più ammirate della fiera, delle pere delle modelle o della folla che invade gli stand, tanto le avrete già viste, per di più con migliori qualità e risoluzione. Ecco, ciò che segue è, come dicevo, quello che avevo voglia di vedere. 


La foto di rito degli adolescenti (reali o mai cresciuti) da un’altra prospettiva. È divertente, provate anche voi a cambiare punto di vista. Considerazione: le donne sono sempre in due non solo quando vanno al bagno, ma anche quando fanno le hostess al Motodays.


La sella della Vespa PX. Niente a che vedere con la forma la originale montata sulle versioni degli anni ‘90. Questa sembra quella del Piaggio Ciao! È così appuntita che ti si irrigidiscono le chiappe a guardarla da lontano. Certe evoluzioni non le comprendo.


La scenografia più bella vista in fiera quest’anno, la Ducati 1199 Superleggera senza veli. Dall’altra parte del muro, grazie alla pedana girevole, la versione “vestita”, con tanto di indicazione digitale del peso netto: 165 kg!


Non ci credevo, ma è proprio così… Yamaha ha rimesso in commercio in Italia la mitica SR 400 (a 5990 euro!). Progetto pluridecennale, tornato prepotentemente in auge perché amatissimo dai customizzatori di mezzo mondo, i quali, grazie a versatilità ed economia, lo utilizzano come base per le special. Quando la richiesta del mercato supera le certezze degli strateghi del marketing.


Stile, forma, colori. Uno dei serbatoi più belli della storia della moto. Sempreverde.


Attesissima sulla carta, la BMW R nineT ha affascinato anche me. Peccato solo che lo stand della casa bavarese fosse strapieno di gente intorno ai soliti GS, S 1000 RR e C 600 e praticamente deserto in zona roadster. Il nuovo progetto tedesco convince, tranne che per quella sua presa d’aria sporgente e plasticosa sul lato destro, sotto il serbatoio. 


Uno stand privato su 2 aveva delle special in mostra. E fin qui. Ma quelle selle artigianali color cuoio montate dappertutto hanno veramente rotto le balle, non se ne può più.


La foto dice tutto. Riuscire a scattarla è stata una gran botta di culo. Bravissimi gli acrobati: fuori faceva troppo freddo e avevo noia ad indossare il giubbino, così li ho ammirati da dentro per qualche istante.


Quest’anno il Motodays era strapieno di forze dell’ordine: polizia, carabinieri, pompieri, penitenziaria, finanza, esercito e persino aeronautica. Quando da lontano ho sentito la banda dell’Esercito Italiano intonare alcune marce militari, sono corso a vedere incuriosito. Mi ha fatto strano il colpo d’occhio di tutte quelle divise circondate da YZ e WRF…


Eric Buell is back. È uno che stimo, per determinazione e personalità. Non cede al migliore offerente, crea moto uniche per stile e prestazioni e non molla mai. Lo stand EBR, per quanto essenziale, era uno dei più pregevoli della fiera.


Tutti abbiamo un amico che somiglia all’omino Michelin, per questo è il simbolo della rassicurazione. Quale arrivederci migliore?

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