domenica 11 dicembre 2011

Michael Lichter: il fotografo delle Harley


I più fortunati al mondo sono coloro che riescono a trasformare le proprie passioni e attitudini in fonte quotidiana di gratificazione e, perché no, di reddito. Noi uomini vorremmo tutti essere piloti delle Frecce Tricolori; le donne, top model o stiliste. Non c’è nulla di male, sono categorie per cui la fortuna è sempre sostenuta dal talento.
Così, nell’impossibilità di essere Maverick o Chanel, noi comuni mortali incastriamo le nostre piccole grandi passioni tra le attività quotidiane più gravose: un giro in barca a vela la domenica al lago, il corso di tango il martedì sera, la partitella di calcetto il sabato pomeriggio.
Nel mio caso, è molto cresciuto negli ultimi anni l’interesse per la fotografia: cerco di migliorare la tecnica, di studiare come funziona una fotocamera digitale, di trovare la luce giusta, ma resto un dilettante e certo non arriverò mai ai livelli di Giusanna Distefano. Così come, per quanto possa essere sconfinato il mio amore per le motociclette, difficilmente il mondo delle due ruote sarà mai accostato al mio nome. Va bene così, sia chiaro. La vita è un intreccio di cavi dal diametro variabile.

Il wallpaper scaricabile dal sito lichterphoto.com.

Ecco perché trovo avvincenti le storie di uomini che, grazie alla perseveranza, trovano l’equilibrio e il successo. Storie che meritano di essere raccontate, come quella di Michael Lichter, un tizio innamorato delle moto e della fotografia, che un giorno mise insieme queste due semplici passioni fino a trasformarsi in personaggio di culto. Ne sentii parlare anni fa, quando espose alcune delle sue opere allo store Numero Uno di Milano, poi, lo scorso dicembre, ammirai le sue foto esposte nell’area Custom dell’EICMA.
Il mio rapporto con il marchio di Milwaukee si limita alla lettura di Hell’s Angel di Hunter S. Thompson e di alcuni deliranti racconti di Sonny Barger o alla simpatia per le Sportster, la Fourty Eight e le bagger CVO. Al momento non vado oltre l’ammirazione e il rispetto, ma la storia di Lichter mi ha conquistato.

Uno scatto di Lichter realizzato di recente a Cuba. Fonte: lichterphoto.com.

Nel 1977,  Michael aveva 22 anni, suonava la batteria in una Be Bop band, tracannava cocktail nei bar del Colorado e si dilettava a scattare qualche foto. Proprio durante quel periodo, decise di gettare le bacchette all’aria per diventare un fotografo professionista. Così salì in sella alla sua Shovelhead del 1971 (che possiede ancora oggi) e si dedicò unicamente a fotografare biker, custom Harley Davidson e tutto quanto ruota intorno a questo glorioso marchio. Fu in quel momento che iniziò la leggenda di Michael Lichter, il fotografo delle Harley.

Una delle immagini più celebri del fotografo americano. Fonte: lichterphoto.com.

Nei primi anni ’80, Easyriders, il celebre biker magazine americano, iniziò a pubblicare immagini e foto report di Michael (su tutti, quello dedicato al mitico motoraduno di Sturgis) e per un po’, finché la Lega della Decenza non boicottò il suo lavoro, fu persino protagonista di qualche importante rassegna d’arte fotografica negli States e in Europa. Le sue foto divennero presto le più amate tra i biker: Michael aprì uno studio a Boulder, iniziò ad occuparsi di advertising e le grandi multinazionali (IBM, Sun, Kraft) bussarono presto alla sua porta. Tutto questo impegno professionale portò Michael a viaggiare su e giù per l’America e in tutto il mondo, Canada, Europa, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, dove realizzò scatti per riviste, brochure e  persino per due libri di cucina! Ma soprattutto collaborò con alcuni tra i marchi motociclistici più importanti del mondo, come Indian Motorcycles, Harley Davidson, Big Dog Motorcycles, e con i migliori realizzatori di custom bike d’America.

Una delle immagini esposte all'EICMA 2011. Fonte: lichterphoto.com.

Negli ultimi dieci anni Michael Lichter si è dedicato soprattutto alla pubblicazione di libri fotografici, in particolare due dedicati al raduno di Sturgis ed altri ai tre celebri customizer Arlen Ness, Billy Lane e Indian Larry, ed è tornato ad esporre le sue foto per almeno una quindicina di gallerie e musei, consacrandosi come guru della fotografia motociclistica ed emblema dell’Harleysmo più puro.

La copertina del calendario 2012 di Michel Lichter. Fonte: amazon.com.

Trent’anni fa, Michael ha sposato una splendida ragazza di Dublino, Catherine. Grazie a lei e alla mai sopita passione per la musica, ha scoperto il penny whistle (un tipico strumento a fiato irlandese), comodissimo da tenere in tasca e perfetto per ingannare il tempo nel bel mezzo di una highway americana nell’attesa dello scatto perfetto alla moto perfetta con la luce perfetta. Se un giorno viaggerete lungo un rettilineo infinito nel bel mezzo del deserto del Nevada e da sotto il casco capterete un motivetto irlandese suonato da un fotografo sdraiato sulla doppia linea continua, il matto davanti a voi sarà Michael Lichter, appostato con la pazienza di un predatore, pronto a scattarvi una foto memorabile…

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