In questo foto-reportage, cari amici bikers, non troverete il racconto di un itinerario, bensì quello di un preciso luogo. Si tratta di “Currone”, contrada situata tra i paesi di Belpasso e Paternò, in territorio catanese. In questa piccola località, sin dagli anni ’60, sgorga acqua di fonte naturale. Le sue qualità organolettiche (da queste parti conosciuta anche come acqua rossa, per via dei sali di ferro che contiene) le conferiscono un sapore particolarmente frizzante, paradossalmente piccante.
Negli anni ’80 l’area circostante alla fonte, che all’origine sfiatava l’acqua sulle antiche sciare laviche, fu bonificata: e non è tutto. In loco, da subito, sorse spontaneamente una vera e propria area social-ricreativa, dove furono attivate dall’Acquedotto di Paternò decine di fontanelle per l'approvvigionamento idrico potabile pubblico. Da allora in poi “Curruni” divenne una sorta d’oasi per tutti i paesi dell’hinterland catanese.
Con la bottiglia vuota al séguito inspiro profondamente l’aria fresca e salutare del luogo, avvicinandomi ai rubinetti. Prima di bere, non posso fare a meno di notare alcuni “sostanziali” aspetti autoctoni. Poso lo sguardo sulla guardiola all’ingresso della sorgente, riparo minimale dell’addetto autorizzato al parcheggio. Con 60 centesimi d’euro ti assicuri la sosta ad un passo dall’acqua, ma ho già fermato la moto all’esterno, sulla SP 4/II.
Non ho ancora bevuto e voltando la testa dal lato opposto al parcheggio, di fianco le fontanelle, m’accorgo della presenza di uno spazio attrezzato a stand adibito alla vendita domenicale di prodotti alimentari: lupini, formaggi, frutta, ogni bendiddio locale. Caspita! Oggi è soltanto venerdì, oltre ad aver sete adesso ho anche appetito. Tuttavia temporeggio, qui l’atmosfera è molto gradevole.
Soffermo nuovamente la mia attenzione su modi e metodi di ciascun avventore del sito, notando un che di silenziosa compostezza, in controtendenza al clichè che vuole il siciliano maleducato nei luoghi pubblici. Sulle mie guance compare un sorriso d’ottimismo, mentre colgo, in controluce, la sagoma di un tale che s’appresta all’uscita con i propri contenitori appena tappati e sciabordanti di freschissima acqua naturale.
Ho davvero sete. Mi rigiro verso le fontanelle, ma un ciclista mi “batte in volata”. Attendo il mio turno con la prospettiva che solo l’acqua offre nel deserto. Finalmente, bevo. Prima di riprendere la mia strada in sella, azzardo una considerazione: "la pazienza nell’attesa di dissetarsi è proporzionale alla quantità d’acqua". Ti premia, se sai aspettare. Il dono che oggi ho ricevuto è quello d’aver realizzato un’escursione nella lentezza. Pensate che fortuna, con i tempi che corrono!
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Con la medesima lentezza, dissetata, rinfrancata e gaudente, m’incammino verso la provinciale, dove la mia Suzuki rimane l’unico segno tecnologico di un variopinto, autentico paesaggio siciliano.
Giusanna Di Stefano
L'autrice di questo foto reportage, Giusanna Di Stefano, nasce a Catania nel 1965. Fotografa reporter e documentarista indipendente, inizia nel 1987, ha studiato arte e si è specializzata in fotogiornalismo. Ha lavorato per la pubblicità, la moda, il reportage, pubblicato su riviste nazionali come Rockstar e Motociclismo. Dal 2003 si dedica a progetti personali finalizzati ad approfondire temi ed argomenti di natura socio-antropologica e ambientale. In questo periodo si occupa di nuovi progetti che esplorano la dimensione del viaggio.
Contatti: t (+39) 339 22 135 68 - e-mail phreporter@giusannadistefano.it - web www.giusannadistefano.it.
Con i suoi straordinari scatti, ancora una volta Giusanna racconta una Sicilia assolata, intensa e unica.
RispondiEliminaSiamo ormai totalmente schiavi della minerale imbottigliata o abbiamo ancora voglia di saltare in sella, alla scoperta di una sorgente naturale dove rinfrescarci?
Grande Giusanna,
RispondiEliminache foto e... che penna! :)