domenica 2 ottobre 2011

Quanto è conveniente spippolare


Fantastico. Se scrivo la parola spippolare su Word, il correttore automatico la trasforma subito in spappolare. Un preludio? Ieri sera ho messo insieme un po’ di riflessioni, frutto di cazzeggio cerebrale degli ultimi mesi, e mi domandavo quanto sia conveniente dedicarsi alla customizzazione della propria moto. Mi correggo, forse il termine “conveniente” non rende bene l’idea, probabilmente perché la prima cosa che fa tornare in mente sono le offerte 3x2 dell’ipermercato sottocasa. Un sinonimo più adatto potrebbe essere “sensato”, oppure “appropriato”. Termini che però racchiudono una sfumatura di razionalità, sentimento che non è molto diffuso tra i biker, specie al momento di fare delle scelte tecniche…

Serbatoi in attesa di finire su qualche special.

Premessa. Secondo il dizionario Hoepli online il verbo spippolare comunemente significa “Staccare a uno a uno i pippoli, i chicchi; sgranare, schiccolare: una pannocchia di granoturco, l'uva”. Secondo l’Accademia della Crusca indica il “Dire alcuna cosa chiaramente e con franchezza”. Per l’Enciclopedia Treccani, vuol dire “Fare qualche cosa (come leggere, comporre, cantare o suonare) con grande disinvoltura e facilità”. Nient’altro, almeno sul web, che ci illustri chiaramente il senso di questa divertente parola nella variante applicata alla nostra passione per le motociclette. Per ovviare a questa lacuna, voglio umilmente immolarmi a vicario del duo Devoto – Oli (sul cui famigerato dizionario tutti quanti abbiamo lasciato gli occhi al tempo del compito d’italiano…) e provare a sfornare un’accezione motociclistica del termine spippolare: “Rimpiazzare, modificare, elaborare, personalizzare – parzialmente o completamente, legalmente o illegalmente – appendici, parti o strutture di una motocicletta secondo il proprio gusto personale”. Può andare?

Due special inglesi al T-Day 2011.

Ma torniamo allo scopo principale di questo post, quanto è conveniente spippolare una moto per farne una special. Negli ultimi anni, negli States, in Inghilterra, in Giappone e in altre parti del mondo, si sono diffusi parecchi specialisti in customizzazione. Anche le riviste di settore italiane se ne sono accorte e ogni mese sulle loro pagine pubblicano le storie e le immagini di piccoli grandi capolavori, prodotti da artigiani capaci di trasformare vecchi cancelloni senza mercato in opere d’arte. Anche in Italia esistono diversi customizer, per non parlare dei tanti siti e blog tramite cui migliaia di appassionati condividono suggerimenti, video e immagini e si scambiano pezzi ed accessori. Non solo classiche Harley e moto inglesi, anche naked, supersportive, sport tourer e granturismo italiane e jap sono entrate in gioco.
Da qui alla realtà delle cose c’è un abisso, perché la stragrande maggioranza dei biker comuni, cioè quelli che non dispongono di budget stellari, né sanno dove mettere le mani al momento di smontare un motore, sono soliti dedicarsi al classico spippolamento basic fai da te:
- cambio lo scarico e metto quello in titanio per far casino quando passo davanti al baretto o arrivo alla punta per il raduno della domenica;
- monto le molle posteriori Ohlins con serbatoietto del gas separato, “che almeno non arrivo a fondo corsa”;
- smanetto la centralina, che “non perdo potenza ai bassi”;
- smembro la strumentazione, “tanto a me mi serve solo il contagiri”;
- metto la carena in carbonio, “che mi s’alleggerisce in uscita” (anche se la moto pesa di suo già 150 chili);
- cambio gli specchietti perchè gli originali “sono proprio due padelle”;
- rivernicio serbatoio e carrozzeria in Dark Black micalizzato, con sfumature in Iron Grey e strisce in Pearl White con il nome della mia donna stilizzato e aerografato in Racing Red, e il telaio total Matt Yellow “che così sta moto è solo la mia”. E chi più ne ha più ne metta.

La EBR 1190RS realizzata da Erik Buell (fonte erikbuellracing.com).

Ecco, sta qui il punto: ognuno vive la sua passione come crede e la esprime attraverso i propri gusti personali, viva la libertà! Ma, riflettendo da un’altra prospettiva, analizziamo il momento in cui la moto, il più delle volte barbaramente spippolata, verrà messa sul mercato dell’usato. Finché si tratta di un capolavoro realizzato da Erik Buell , da Deus Ex Machina o da Pettinari il valore cresce, ok. Ma in caso opposto (il più frequente), il prezzo non dovrebbe scendere? Acquistare una moto usata spippolata, per quanti costosi accessori possa montare, non dovrebbe comportare un maggiore esborso di euro, perché si tratta di un mezzo con un equilibrio tecnico estetico diverso da quello originariamente concepito dalla casa costruttrice, personalizzato secondo gusti diversi (e spesso discutibili) e che comporterà ulteriori investimenti utili a modificare le parti e gli accessori meno graditi e a riportare la moto a uno stadio accettabile. Bene fanno coloro che, quando possibile, al momento della vendita, riportano la moto allo stadio originale e rivendono separatamente tutti i pezzi per la customizzazione.
Concludo con un aneddoto. Espressi l’eterno desiderio di dotare la mia ScrALBler di un nuovo scarico alto Zard al mitico Farinelli di Numero Tre e ricordo ancora risuonare le sue sagge parole: “Lo vuoi davvero? Ormai customizzare è la regola e preservare la moto originale è l’eccezione”. Forse quest’ultimo è il nuovo vero anticonformismo.

Lascia il tuo commento al post

Torna alla HOME 
Vai agli ITINERARI 
Vai alle INTERVISTE 
Vai agli
SPECIALI 

2 commenti:

  1. Ormai il vero spippolatore professionista è quello che è riesce a passare tutta la customizzazione da una moto all'altra. Prima di rendere l'usato smonta tutto e rimonta l'originale. Ho visto garage che sembravano box della MotoGP in attesa del nuovo bolide da customizzare.
    Personalmente non resisto alla tentazione di qualche oggetto che la renda unica: abre magique; coprisedile in palline di legno; cane con testa snodata sulla strumentazione; scritta racing ovunque....cosine discrete ahahahahah.
    No, dai, in genere mi porto dietro qualche adesivo e poco più. Ma direi che non customizzo per incapacità e pigrizia, guardo con invidia chi lo fa, specialmente x il patrimonio.

    RispondiElimina
  2. Ciao Alberto,

    sono d'accordo con il tuo pensiero. In molti spippolano con accessori preconfezionati aftermarket ma pochissimi riescono a dare vita ad una vera special che si ricordi a distanza di anni, vuoi per budget ridotto o per carenza di buon gusto. Personalmente anche io mi sono dato allo spiccolo, senza però avere le pretese di realizzare una special ma solo con l'intento di migliore le carenze tecniche della mia amata Speed (sospensioni, freni, ecc...)

    A presto mbare,

    fv

    RispondiElimina