sabato 2 aprile 2011

BMW R80/3: la Monolever Cenerentola

Quasi 95.000 km e una forma perfetta. Quale sarà il segreto di questa BMW R80/3 bianca con bandine blu?

Una vecchia canzone degli OTR di Esa diceva “Quando meno te l’aspetti, come una bomba”… E così è capitato a me anche questa volta.
Crucciato, affamato e con la testa ancora invasa da un turbinio di claim, playlist e palinsesti, mi appresto a godermi la mia mezz’oretta di pausa in una tiepida tarda mattinata primaverile qualunque. Proprio mentre inizio a immaginare gli involtini di pesce spada di Carmelo, lo chef del ristorantino siciliano dietro l’angolo, a 100 metri da me, lungo il marciapiede, intravedo una macchia bianca lì per lì definibile solo grazie alla presenza dell’inconfondibile elica azzurra sul serbatoio.
Accelero il passo e inizio a mettere a fuoco: sembra una “vecchia” naked bavarese, molto simile alla R45 rossa che vedo spesso passare accanto al Teatro delle Vittorie, condotta con fierezza dal centauro dal casco vintage verde chiaro. Sarà questo accostamento sgargiante dei colori, saranno le condizioni perfette della R45 rossa nonostante gli anni, sarà il rombo elegante del boxer, fatto sta che da qualche tempo mi stuzzica insistentemente il desiderio di possedere un bicilindrico BMW con almeno 20 anni sui cilindri.
Per questa ragione, rischiando di passare per il classico palo dal fare sospetto o per un malintenzionato armato di cesoie e piede di porco sotto la giacca, non appena raggiungo quella che prima sembrava solo una macchia bianca, mi fermo ad ammirare ed osservare con cura una fantastica BMW risalente probabilmente alla metà / fine degli anni ‘80. Una delle cosiddette (dagli amanti del genere) “obsolete”.
 

In evidenza, la sospensione Monolever dello stesso colore della carrozzzeria e i cerchi in lega a Y.

Bloccato per almeno 10 minuti, a scapito del mio meritato pranzo, a godere dell’essenzialità estetica e della modernità delle intuizioni tecniche di allora espresse dalla naked tedesca, mi salta in mente che in tasca non ho più il vecchio Motorola Startac “apri e chiudi”, ma un nuovo smart phone con tanto di potente fotocamera digitale integrata. E così inizio a scattare.
Di quale modello si tratta? Difficile dirlo, sui fianchetti laterali della moto non compaiono più le scritte originali riportanti il modello e la cilindrata. In più, la mia esperienza con le moto tedesche è ancora troppo timida e negativamente influenzata dal profilo eccessivamente “trasversale” dell’odierno target BMW.


In primo piano, l'inconfondibile motore boxer, il logo dell'elica su serbatioio e strumentazione e la maniglia sul fianchetto laterale sinistro.

Solo quattro giorni dopo ne saprò di più. È una BMW R80/3, detta anche R80 o R80 Monolever. Rappresenta uno dei primi modelli della casa bavarese, su base R80 (quelli dopo la ricercatissima R80/7 degli anni ’70), dotati dell’esclusiva sospensione posteriore BMW Monolever ed è riconoscibile dai caratteristici cerchi in lega scura a razze con disegno a Y e dall'attacco pinze davanti alla forcella anteriore. Altre caratteristiche distintive sono il manubrio stretto, i dischi freno anteriori forati, il freno a tamburo posteriore, le forme del parafango anteriore e della coda, il portapacchi posteriore, i telaietti per le borse laterali, le bandine colorate di blu sul serbatoio e sul posteriore, la maniglia sul fianco sinistro per favorire un più comodo utilizzo del cavalletto centrale e i due scarichi laterali bassi.
La R80/3 è stata prodotta in ben 13.815 esemplari dal 1984 al 1995 ed è la versione stradale di una famiglia di modelli di successo, strettamente imparentati tra loro, di cui, tra le altre, fanno parte le celebri R80ST, R80G/S, R80GS e la R80RT. È dotata del bellissimo motore due cilindri boxer a quattro tempi raffreddato ad aria, in grado di produrre, con i suoi 797,5 cc, una potenza massima di 37 kW. La trasmissione come da tradizione è a cardano e il cambio ha 5 marce. La R80/3 pesa 205 kg.
 
La linea assolutamente moderna della R80/3 nonostante i 25 anni di età!

Da quanto recuperato online, chi la possiede decanta una guida spassosa e un'agilità che pare superi quella della più blasonata R100. Gli inconvenienti lamentati si limitano alla ciclistica: usura dei cuscinetti al cannotto di sterzo, allentamento dei dadi delle piastre di sterzo, rigidità delle molle della forcella. Il valore di un esemplare in ottime condizioni, infine, equivale pressappoco al prezzo di un LML Star 150 nuova di zecca (!): 2000 / 2500 euro.

Le frecce vintage e le barre paramotore caratterizzano l'anteriore della R80/3. Sulla ruota è visibile l'antifurto meccanico prudentemente inserito dal possessore: a Roma non si sa mai...

È già tardi e quando arrivo al ristorante gli involtini di Carmelo sono già finiti: devo “accontentarmi” di una caponatina di verdure… Mentre al mio palato regalo il gusto del sapore agrodolce delle melanzane, alla mia mente destino martellanti interrogativi sulla R80 bianca: perché sono scomparse le scritte sui fianchetti laterali? Forse una riverniciatura? Quanti di quei 13 mila esemplari prodotti saranno ancora circolanti? E perché BMW 25 anni fa aveva scelto di frenare un motore 800 con un potente doppio disco anteriore ma con un obsoleto tamburo al posteriore?
Sono le 15 e il rinfrescante sorbetto al limone è il segnale che è il momento di tornare a lavoro. Ripasso dal marciapiede del sospirato incontro per un ultimo intenso sguardo, ma l’R80 è andata via: dopo oltre 90.000 km, non si è certo lasciata incantare dal primo cascamorto di passaggio… 

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2 commenti:

  1. Il fascino delle vecchie BMW serie R non lascia mai indifferenti !!!! Unendo un design unico ad una meccanica eccezionale hanno creato tra gli anni 70 ed 80 delle vere opere d'arte.

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  2. Il fascino delle vecchie BMW serie R non lascia mai indifferenti !!!! Unendo un design unico ad una meccanica eccezionale hanno creato tra gli anni 70 ed 80 delle vere opere d'arte.

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