sabato 5 febbraio 2011

La Royal, i motociclisti inglesi e gli accessori vintage...


La Royal Enfield ragazzi! Una moto attraente su cui ho assoluto bisogno di approfondire. Ci starebbbe eccome un bel giretto nel futuro immediato per spremere a dovere quel monocilindrico asiatico. E, come fosse una bella moretta dai lineamenti indiani e dal nasino all'insù, più ci penso e più me la ritrovo intorno...

Persino stasera, mentre lieto, al pensiero di ritrovarmi domattina in sella alla mia Scrambler insieme agli amici della SRT, ascolto un po' di musica rock e sfoglio qualche rivista, dove, oltre alla foto della Bullet lucidata a specchio, trovo altri spunti interessanti da condividere.

Mi incuriosisce leggere dei motociclisti inglesi, i quali, secondo il blogger Gary Inman (sideburnmag.blogspot.com) sarebbero "una specie di sotto-proletariato (delle due ruote, nda) privo di qualunque stile". A differenza degli italiani, definiti "quasi tutti cool" (?): e noi che continuiamo a considerare la Gran Bretagna come un punto di riferimento indiscutibile dello stile...

Si parla anche di accessori vintage, per molti biker irrinunciabili, per altri assolutamente superflui. Io vado matto per i Red Wings, boot da lavoro americani veramente strafighi. Continuo a desiderarli ma a non comprarli: saranno i 280 euro al dettaglio a frenarmi?


La giacca Barbour International, indossata durante le gare di regolarità anche da una delle massime icone del motociclismo, Steve McQueen, e a quanto pare tornata di moda in occasione del 75° anniversario: sono felice di non aver mai messo la mia in naftalina o tra gli abiti usati da imbucare nei contenitori gialli sparsi per Roma.


Le t-shirt Johnson Motors, il marhio della ruota alata, introvabili negli store italiani e disponibili (pare) solo su eBay. Grafiche emozionanti, dedicate a luoghi e personaggi mitici delle due ruote, da indossare fieramente sognando la California...



E, infine, gli occhiali Moscot, certo difficili da infilare sotto l'Arai integrale, ma spettacolari da mettere sul naso quando la moto resta in rimessa.


Accessori davvero indispensabili per vivere la libertà di un giro in moto o puro marketing?

Nel frattempo alla radio suona Jump dei Van Halen: solitamente quando la sento salto sul divano di Ikea, balzando fino al soffitto e fingendo di "schitarrare" come un matto, ma stasera gli occhi si chiudono prima del previsto. Parrebbe più appropriata Lullaby dei Cure...

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