lunedì 25 settembre 2017

Dalla Toscana alla Romagna: il passo del Muraglione


Sono a Firenze, svegliarsi qui è sempre un piacere. Raggiungo a piedi il parcheggio della stazione per riprendere la moto. Che ci fa la Triumph in stazione? Semplice, a S. Maria Novella puoi parcheggiare a prezzi agevolati nel parcheggio sottoerraneo video sorvegliato, con corsia preferenziale per le due ruote. Comodo ed economico (info su firenzeparcheggi.it). Anche stamattina l'avvio è disastroso, faccio un casino col navigatore per uscire dal centro storico e mi ritrovo dalla parte opposta della città. Per l'amminchiatura, l'iPhone mi scivola dalle mani e quasi si sfracella sull'asfalto, proprio davanti al carcere della città... Come cacchio ci sono finito qui?!

Oggi vado a trovare il mio amico Filo e la sua famiglia a Rimini. Questo significa che è arrivato il giorno in cui mettere le ruote sulla SS67 Tosco Romagnola, da Firenze a Forlì, una delle strade d'Italia più frequentate e amate dai motociclisti!

Sono sulla direzione giusta finalmente, la 67 è interrotta proprio poco dopo il capoluogo toscano. Aggiro l'ostacolo deviando tra le piacevoli curve di Compiobbi per poi tornare sulla statale. Non credevo avrei incrociato e affiancato così tante moto lungo la strada in un giorno infrasettimanale, è pur vero che siamo nel bel mezzo di agosto. Supersportive, turistiche, naked, maxi enduro: che spasso! Almeno 15 km di curve le percorro in coppia con una Yamaha FZS 1000 Fazer blu, sembriamo Nibali e il suo gregario al giro, che si alternano a fare l'andatura. Senza mai forzare, ma che goduria!

L'arrivo al famoso passo del Muraglione è un desiderio che si realizza. Decine di moto parcheggiate ai lati della strada, il famoso bar ristorante col cameriere che fa la spola attraversando la strada dal bancone ai tavolini affollati e il celebre muro divisorio immortalato in milioni di scatti di motoappassionati. Mi fermo a bere qualcosa ed è un continuo andirivieni di motociclette, urla di motori e rombi di ogni genere che ruggiscono in lontananza. Poi entro al bar per ammirare le centinaia di foto in bianco e nero e a colori di motociclisti di ieri e di oggi immortalati quassù in sella ai loro bolidi. Emozionante.

Le curve fino a Forlì sono ancora più belle (anche se io preferisco quelle in salita), almeno fino a Rocca San Casciano, poi gradualmente la statale torna ad essere più rettilinea e il calore estivo si ripresenta in tutta la sua prepotenza. Quando arrivo a Forlì, in piena ora di pranzo, fa talmente caldo che per riprendere fiato mi rifugio in un centro commerciale climatizzato lungo la SS9 via Emilia, altra strada mitica che mi riprometto di esplorare presto.
Per arrivare a Rimini preferisco passare dalla costa Romagnola, lungo la SS16 Adriatica, per sentirmi già proiettato sulla spiaggia a smaltire i 200 km di curve di oggi. Filo mi aspetta per una rimpatriatona a base di piadina, cassone e birra ghiacciata. 

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