domenica 7 luglio 2013

Austria e Germania: Tridays 2013 – Gloßglockner – Deutsche Alpenstraße


Sapevo che arrivare al confine tra Austria e Germania e tornare a Roma in soli 4 giorni sarebbe stato faticoso. Mi ha convinto la consapevolezza che visitare un posto nuovo per mettere le ruote su strade uniche al mondo val ben la pena.
Ad oggi, dell’edizione 2013 del Tridays, il raduno europeo Triumph, si è detto, scritto e visto praticamente tutto. A me, come al solito in eventi del genere, sono piaciuti lo spirito dei partecipanti, le motociclette, la cornice paesaggistica e la libera espressione della gente.


Neukirchen am Großvenediger è il piccolo paese del Salisburghese austriaco che ogni anno ospita il raduno delle inglesine. Raggiungerlo da Roma è obiettivamente un casino, anche in furgone: tanta autostrada, traffico, TIR, cantieri a cielo aperto, il Brennero, la Vignetta…
Una volta lasciate la A13 e la A12, superata l’area metropolitana di Innsbruck e inforcate le statali 169 e 165, gli occhi si riempiono finalmente dei colori e delle sensazioni che scacciano torpore, sospiri e formicolio agli arti. Neukirchen sembra non arrivare mai e quando compare il primo cartello stradale “20 km al Tridays” è un’ovazione.


Il villaggio Triumph è molto semplice dal punto di vista delle strutture: un paio di palchi per la musica live e tanti stand distribuiti lungo la via principale e tra gli slarghi del paese. Ci sono anche Kevin Carmichael, il Rumble, i test ride, i concerti.


Il bello è scoprire gli usi, i costumi e i modi civili degli austriaci, ascoltare la loro lingua dura e spigolosa, ammirare le case di legno, bere la birra buona apprezzare la razionale efficienza teutonica, sorridere amichevolmente di certe bizzarrie germaniche.


Il bello è sbirciare ogni piccolo dettaglio delle migliaia di motociclette, classiche e non, provenienti da mezza Europa, ognuna diversa dall’altra, ognuna abbellita secondo il gusto del proprietario, ognuna sprizzante pura passione per il marchio inglese.


Il bello è sentire il rombo dei due e tre cilindri che attraversano il paese, sgasando fino al limitatore per celebrare il loro arrivo e salutare il pubblico; ammirare il folklore dei piloti nelle tenute più svariate, chi in tuta di pelle, chi in t-shirt e gilet, chi in costume scozzese, chi a torso nudo; fare amicizia e sorridere con lo sguardo a chiunque capiti a tiro, connazionali, vecchi manici, curiosi, bellezze locali e ragazzini che sognando di salire il più presto possibile in sella a una Triumph.


Il bello è alzare lo sguardo sopra i tetti delle case del villaggio e ammirare fitte foreste verdi, cime innevate, fianchi di montagne illuminati dalla luce del solo o circondati da quella coltre di nebbiolina che sparisce solo a mattina inoltrata.


Nel weekend il villaggio si affolla fino al massimo della sua capienza. Proprio quello è il momento giusto per mettersi in sella e portare le ruote della Scrambler, che non aspetta altro, lungo le straordinarie strade alpine dell’Austria. La prima eccezionale meta è il mitico Gloßglockner, la vetta più elevata dell’Austria con i suoi 3798 metri, scalabile attraverso una strada panoramica a pedaggio (23 euro) che conduce allo spettacolare ghiacciaio del Pasterze.


Su un asfalto così non avevo mai guidato: liscio come la seta e senza avvallamenti, crepe, buche, dossi. Una favola. Scenari paradisiaci: fiumi, cascate che vengono giù dalle rocce, laghi naturali, foreste incantate, ghiacciai perenni. Le pendenze sono notevoli e mettono a dura prova motori e freni, ma la guida quassù è davvero estatica! Lo testimoniano le migliaia di moto che in questo periodo transitano ogni giorno su e giù per la vetta.


L’adrenalina e la socialità del villaggio del Tridays a Neukirchen ti tentano a mettere le radici in paese, ma la mia voglia di guidare in questi luoghi così speciali, supera ogni sirena. Anche considerando il costo del carburate, più basso di almeno 40 - 50 centesimi al litro: un incentivo non indifferente.
Sulla cartina ho notato che a nord del Tirolo settentrionale, a una trentina di chilometri dal Tridays, si trova Kitzbuhel, regione nota per le piste su cui si disputa la Coppa del Mondo di Sci. Proprio per accogliere un numero di visitatori così elevato, la strada 161 ha una carreggiata molto ampia, a tre corsie, come le vecchie superstrade italiane, con quella centrale che può essere utilizzate come corsia di sorpasso in entrambe le direzione. Così anche i ripidi tornanti fanno meno paura.


Il meteo da’ pioggia nelle ore pomeridiane, ma mi trovo solo a pochi chilometri dal confine con la Germania e con la Baviera. È un’occasione che non so se e quando si ripeterà. Non ci penso due volte e mi fiondo lungo la 178 prima e la 176 poi, passando per Schwendt, direzione Kossen. Nel frattempo le nuvole iniziano a coprire il cielo, l’altitudine aumenta e la temperatura esterna scende.
Attraverso il confine senza nemmeno accorgermene, tanto sono distratto dal panorama delle alpi bavaresi e attento alle vacche che pascolano ai margini della strada, e raggiungo Reit im Winkl, piccolo villaggio tedesco di montagna, famoso per le proprietà della sua aria salubre.


L’ultima tappa è la celebre Deutsche Alpenstraße, la 305, in particolare il lungo tratto in cui questa strada celestiale attraversa la regione dei tre laghi, la Dreiseengebiet. Immaginate una lingua deserta di asfalto che si insinua tra due ali di acqua cristallina per chilometri e chilometri. Sembra quasi di guidare una moto ad acqua: prima il lago Weitsee, il più grande, poi in sequenza il Mittersee e il Lodensee.
Non ho molto tempo per soffermarmi a lungo in questi luoghi, che spero prima o poi di visitare ancora. Ho fretta di rientrare a Neukirchen per anticipare l’arrivo dei temporali pomeridiani. Così accelero in direzione Inzell, supero il bivio per Ruhpolding, lascio a malincuore la Deutsche Alpenstraße e riprendo la 178 per tornare veloce verso Kitzbuhel e fare rientro al Tridays


La pioggia sembra graziarmi, mancano solo 5 km al villaggio Triumph, quando un improvviso, violentissimo temporale si scaglia sulla mia strada. Molti biker abbandonano la moto ai margini della carreggiata e si riparano sotto le accoglienti pensiline in legno alle fermate dei bus. Io decido di sfidare il muro d’acqua per riuscire a partecipare alla parata del sabato pomeriggio a Neukirchen, sicuro che la mia tuta Dainese in Goretex mi proteggerà. Visibilità zero, velocità notevolmente ridotta, la pioggia che picchia come grandine sul casco e sulla visiera. La giacca tiene, gli stivali tengono, la Scrambler è inarrestabile. Finché non sento un rivolo di acqua gelida penetrare come una lama affilata sotto la tuta, lungo la coscia sinistra. Non ci credo, mancano appena 2 chilometri, spero che la violenza del diluvio diminuisca ma i miei auspici non si realizzano. Il rivolo lungo la coscia si trasforma in lago inguinale, sento le mutande zuppe, temo che le infiltrazioni possano raggiungere i calzini. Sono a meno un chilometro, ormai fermarsi non ha senso. Stringo i denti (quando non battono per il freddo). Riconosco Neukirchen da lontano, il puntino si fa sempre più grande, inizio a distinguere il campanile del paese, ecco il ponte, il bivio, le bandiere Triumph. Ce l’ho fatta.

A causa del temporale ho perso la parata, ma non ne sono affatto deluso. Quello che ho visto lungo la Deutsche Alpenstraße mi lascia il sorriso sul volto e la quiete nell’anima.
Ah, l’infiltrazione d’acqua sotto la tuta è stata una mia disattenzione, non mi ero accorto che la chiusura stagna della cerniera della giacca fosse rimasta parzialmente aperta... La potenza del temporale ha fatto il resto. Un altro ricordo indelebile di questa 4 giorni in moto tra alpi austriache e bavaresi.

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Chilometri percorsi:
Gloßglockner: 34 (93 da Neukirchen).
Neukirchen - Reit im Winkl - Neukirchen: 158

 

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