Dai, sappiamo tutti bene quanto la rivalità tra motociclisti e scooteristi sia ‘na stronzata. Se ne parla sulle riviste cartacee per far vendere qualche copia in più tra i ragazzini o sui forum degli stessi per ricordare in maniera latente agli appassionati che non esisterebbero moto come la Aprilia RSV4 senza i fondi della Piaggio o come la CBR1000RR senza i numeri dell'HondaSH. È una rivalità patetica. Basta con 'sta storia della “Iacuzzi a due ruote”.
Chi ha uno scooter è fortunato se in garage possiede anche una motocicletta, ma qualora così non fosse non è sempre per scelta (almeno voglio sperare): o non c’è abbastanza grana per pagare due bolli e due polizze RC oppure è solo perché non ha senso farsi ogni giorno la A4 Capriate - Milano o la A1 Valmontone - Roma con zero protezione aerodinamica e zero spazio anche solo per una 24 ore.
Lo scooter è utile. Punto. La moto è libertà. Altro punto.
Chi dice che il mototurismo si può godere anche in scooter esagera e tira acqua al suo mulino. Per quanto guidare un Yamaha T-Max sia un grandissimo spasso, non sarà mai come percorrere una statale su un bicilindrico con cambio manuale. Di contro, chi si ostina a girare quotidianamente sul raccordo o nel centro caotico di una grande città su una MV Brutale, è un fanatico malato di edonismo. E non venitemi a raccontare che è una questione di stile.
Insomma, se non potessi permettermi una moto con tutti i crismi e dovessi accontentarmi di un più pratico ed economico scooter o se potessi permettermi uno scooter di supporto alla moto, non avrei dubbi, la prima scelta sarebbe la Vespa PX 150. Non ce n’è per nessuno. Certo sul pavé e in tangenziale ti fai due balle tante, ma quel cambio sul manubrio è un piacere impareggiabile (tranne quando cede il cavo della frizione…).
Però ci sono altre soluzioni intriganti e intelligenti per la mobilità moderna, distanti anni luce dalla nostra mentalità di duri e puri delle motociclette tradizionali con cambio, frizione e vento sulla faccia. Proviamo a tirarle fuori.
Chi ha uno scooter è fortunato se in garage possiede anche una motocicletta, ma qualora così non fosse non è sempre per scelta (almeno voglio sperare): o non c’è abbastanza grana per pagare due bolli e due polizze RC oppure è solo perché non ha senso farsi ogni giorno la A4 Capriate - Milano o la A1 Valmontone - Roma con zero protezione aerodinamica e zero spazio anche solo per una 24 ore.
Lo scooter è utile. Punto. La moto è libertà. Altro punto.
Chi dice che il mototurismo si può godere anche in scooter esagera e tira acqua al suo mulino. Per quanto guidare un Yamaha T-Max sia un grandissimo spasso, non sarà mai come percorrere una statale su un bicilindrico con cambio manuale. Di contro, chi si ostina a girare quotidianamente sul raccordo o nel centro caotico di una grande città su una MV Brutale, è un fanatico malato di edonismo. E non venitemi a raccontare che è una questione di stile.
Insomma, se non potessi permettermi una moto con tutti i crismi e dovessi accontentarmi di un più pratico ed economico scooter o se potessi permettermi uno scooter di supporto alla moto, non avrei dubbi, la prima scelta sarebbe la Vespa PX 150. Non ce n’è per nessuno. Certo sul pavé e in tangenziale ti fai due balle tante, ma quel cambio sul manubrio è un piacere impareggiabile (tranne quando cede il cavo della frizione…).
Però ci sono altre soluzioni intriganti e intelligenti per la mobilità moderna, distanti anni luce dalla nostra mentalità di duri e puri delle motociclette tradizionali con cambio, frizione e vento sulla faccia. Proviamo a tirarle fuori.
Capitolo scooterini. Il più figo è l’Honda Zoomer. Tecnologicamente avanti, essenziale, colorato, compatto e controcorrente. E consuma poco. Con quelle ruotone sembra un derivato di quei goffi mezzi dell’Alitalia che all’aeroporto trasportano i bagagli da e verso gli aerei…
Poi c’è una sorta di ibrido (definirlo scooter sarebbe troppo) con tanto di tettuccio: o lo ami o lo odi. Il discusso BMW C1, ormai uscito di produzione. I manager delle city nostrane fecero a gara per averlo e andarci a lavoro in giacca e cravatta e senza nemmeno il casco. Un bel cassone sul posteriore dove insaccare qualunque cosa, ruote pericolosamente sottodimensionate, tagliandi BMW non proprio convenienti, accostamenti cromatici discutibili (ricordo un’orribile versione grigia con sedile in cuoio marrone, imbarazzante) e zero spazio per il passeggero. A chi non è capitato, con imbarazzo, di vederne uno trasportare il povero passeggero “abbrancicato” esternamente all’abitacolo?
Adesso attenzione perché inizierò a spingermi oltre e so che il dibattito potrebbe accendersi e scoppiare come un petardo a capodanno. In questa lista di coraggiose alternative alla moto tradizionale non resisto ad inserire anche il Piaggio MP3, vendutissimo in Europa, soprattutto in Francia, meno diffuso qui da noi. Mi fa impazzire sia la versione Yourban, agile e stretta per la città, sia la Touring, meglio se con quell’esagerato parabezza “Confort” iperprotettivo. Su tutto, il desiderio di piegare su tre ruote, paragonabile solo a quello di impennare con un Ape 50!
Per finire, la provocazione si fa eclatante. Che ne direste di dare in permuta la moto e gettarvi nella giungla urbana a bordo (dato che dire “in sella” sarebbe inadatto) della Renault Twizy? Sembra una Smart tagliata in due. Non è un’auto, non è una motocarrozzetta, non è uno scooter. La casa costruttrice la definisce Urban Crosser (quelli del marketing non stanno bene) e secondo me è un’idea coraggiosa, uno sforzo concreto e pratico che incontra le recenti esigenze della sempre più esasperante mobilità urbana. È elettrica, ha due posti in linea coperti, arriva a 80 km/h e, per gli irriducibili dell’aria sulla faccia, non ha i finestrini. Oltre al fatto che abbia due ruote di troppo, il vero difetto è che non produrranno mai nessuno scarico Termignoni o Akrapovic per un mezzo del genere… Sigh!
Se il pensiero di tirare fuori dalla cantina il vostro vecchio Honda CN 250 impolverato o l’MBK Booster di quando avevate 16 anni vi ha sfiorato, ho colpito nel segno. Se invece l’unico pensiero che avete in mente è quello di andare a lavare la catena della moto con il petrolio bianco prima che faccia buio, allora ho proprio azzeccato il post questa settimana…
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Perchè dici che in scooter non si può fare turismo? Occorre vedere cosa si cerca dal turismo in moto. Se piace giocare con il cambio sulle curve delle colline Toscane, allora lo scooter non va bene. Ma se si vuole andare in giro rilassati e senza problemi, girando solo la manopola del gas, lo scooter diventa impagabile.
RispondiEliminaAnche in città... Certo, lo scooter ha un vano di carico ben diverso da una Griso 8V, si apre la sella e si prende il casco, lasciando la borsa del computer. Con la Griso devi andare in giro con lo zaino, altrimento non hai nemmeno lo spazio per un calzino.
Però con la Griso puoi passare dove con molti scooteroni non passi, e se non si cerca la comodità ma l'emozione, posso solo dirti che anche in città una moto come la Griso può darti qualcosa di ben diverso da uno scooter.
Sono scelte, che ognuno fa valutando i suoi gusti e i suoi bisogni, e come tali vanno rispettate. Tra motociclisti e scooteristi si dovrebbe anzi creare una sana solidarietà, dato che le buche della strada fanno cadere entrambi.
Quando su una statale si finisce contro ad un guardrail, il guardrail è democratico e non fa distinzioni: taglia gambe e braccia a chiunque, senza preferenze tra moto e scooter.
Ecco perché sono d'accordo con te quando parli che la rivalità è una stronzata. Anzi, fa solo danni, poichè se fossimo tutti uniti potremmo fare valere meglio i nostri diritti.
Pollix
http://www.cim-fema.it
Associazione per la tutela dei diritti dei motociclisti
Articolo molto interessanti e molte soluzioni.grazie ciao
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