domenica 15 aprile 2012

Un jet per la testa


Se dessimo rigorosamente retta alle sacrosante regole sulla sicurezza in moto, dovremmo andare in giro sempre imbacuccati tra giacche e pantaloni con protezioni, guanti, stivali e quant’altro. Sappiamo bene che non è possibile: quando saltiamo in sella non ci vestiamo ogni volta da astronauti, soprattutto nell’utilizzo quotidiano della moto. Magari la giacca si, forse i guanti. E naturalmente il casco. Qui ci sono due fazioni: gli intransigenti dell’integrale sempre e comunque e i praticoni del casco aperto. Non so da che parte stiate, tuttavia è innegabile che, per quanto meno protettivi degli integrali, i caschi jet rappresentano un’alternativa in termini di praticità e ventilazione. Inoltre, da quando il marketing ne ha legato l’immagine a gare epiche o a miti del passato, i jet si stanno imponendo come veri e propri oggetti di culto. Tanto che anche sulla qualità dei materiali e delle grafiche si sono compiuti passi da gigante.
Il casco ormai è un irrinunciabile accessorio moda, con l’evidente differenza che oltre ad essere bello e figo salva la vita. Con la stagione mite sempre più vicina e l’immane concentrazione di raduni nei mesi di aprile, maggio e giugno, non venite a raccontarmi che l’idea di mettervi in testa un jet nuovo fiammante non vi abbia stuzzicato.
La definizione di jet è molto ampia, ne esistono di tutti i tipi e per tutte le tasche. Ho scartato marchi e modelli basic e ho selezionato cinque versioni di qualità elevata che strizzano l’occhio al vintage, fattore che, date le ultime tendenze, accresce ulteriormente l’appeal. La scelta è di pancia, quindi – sia chiaro – non aspettatevi di leggere Altroconsumo… 

Davida Jet Silver UJ Sides

La Union Jack è ormai dappertutto, non c’è linea di abbigliamento tradizionale (figuriamoci quelle dedicate ai biker) che non abbia in catalogo un capo con la grafica ispirata alla storica bandiera britannica. L’originalità del Davida Silver UJ Sides è fondamentalmente lo sfondo color silver, che dona ulteriore fascino allo stile british. I Jet Davida hanno la calotta in fibra, con interni e rivestimento cinturino in pelle. Dicono siano comodi e silenziosi, ma finché non ne proverò uno, non garantisco. Costa 300 euro, ma con gli accessori il prezzo cresce notevolmente.



DMD Triple

Le tre strisce che dalla nuca giungono alla fronte sono una delle grafiche più semplici ed efficaci di sempre. Sportivo ma non troppo, elegante ma non bavarese, il DMD Triple ha la calotta in fibra, gli interni removibili e lavabili e gli automatici per la visiera “di serie”. Certo, con la moto total black non c’entra una mazza... Costa 160 euro. 



Premier Vintage ST2

Le grafiche più gettonate sembrano somigliarsi un po’ tutte, ma quella del ST2 mi ha conquistato per originalità, non è scontata ma nemmeno maranza e ce n’è una versione simile anche in blu. Belli anche gli interni (removibili e lavabili) in beige. L’unica cosa che mi convince poco è l’occhiale a scomparsa che lo fa somigliare ad uno di quei terribili Momo. Per il resto il Premier Vintage ST2 ha la calotta in fibra tricomposita e pesa un chilo circa. Costa 220 euro.



Bell R/T Replica 6Day Limited Edition

L’ho lodato spesso in passato e non potrebbe essere altrimenti. È il classico dei classici, celebre perché indossato dall’icona Steve Mc Queen ma di vera sostanza per la qualità dei materiali. È dotato di frontino parasole removibile e di borsa old style. Ha gli interni in pelle made in italy ed è favoloso se accessoriato con la tipica visiera bubble. Lo davano in saldo al Moto Days 2012, ma è andato a ruba e sono rimasto a bocca asciutta… sigh!  Il Bell R/T Replica 6Day Limited Edition costa 250 euro. 


Project for Safety Blackracer BR 09

I caschi colorati a tinta unica secondo me sono sempre quelli di maggior personalità. E questo glitter yellow ti fa subito immaginare di guidare una bagger a gas spalancato lungo il deserto, verso Las Vegas. Il Project for Safety Blackracer BR 09 ha gli interni removibili, lavabili e sostituibili, mentre la calotta esterna dispone di cinque automatici che permettono di installare qualunque tipo di visiera. Costa 190 euro. 



Nel casco ci mettiamo la testa (e non in senso metaforico) e tra tutti gli accessori moto resta uno dei più importanti, dunque mai lesinare. Piuttosto, come raccomandano i rinomati rivenditori di Porta Portese al momento della prova, ricordiamoci che un casco nuovo nun deve balla’ né deve strozza’

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2 commenti:

  1. Io sono un integralista del casco integrale però riconosco ai caschi jet alcuni grandi meriti: sono pratici, essendo diventati molto di moda hanno fatto diventare di moda portare il casco anche ai ragazzini e alle ragazzine e questo è un grande bene.
    Aggiungo anche che sono belli, effettivamente.
    Rimanendo nel discorso moda mi aspettavo mettessi anche il jet "facebook", quello dove puoi scriverci sopra il tuo stato o quant'altro.

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  2. Considerando il lato estetico e storico Davida e Bell (non per forza in quest'ordine)...
    ... ma da addetto al settore salute.. sono un integralista dell'integrale, e spero in un futuro in cui sia l'unico modello omologato e di possibile uso.. un bel jet sulla mensola che ricordi il passato con stile, ma la testa e la faccia integra non hanno un valore paragonabile ad uno stile "castrato" o meno alla moda.
    Infine il casco dovrebbe essere scelto in primis per la qualità della calotta (materiali e peso) poi certo, la "pancia" estetica comanda sempre.. ma come i modelli da te citati stile e immagine possono anche andare d'accordo!
    Al prossimo post di conlamoto!

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