sabato 23 aprile 2011

Francia: viaggio di nozze (per caso) in Provenza


di Luciano Paglia

Premessa: non avrei mai pensato che il mio viaggio di nozze potesse essere un viaggio transeuropeo in moto. Ma ancor meno mai avrei potuto pensare che potesse essere la mia Ninalucia a proporlo. Che vi devo dire... sarà che certi uomini nascono fortunati!

Giorno 1 - 16/06/2010: Catania - Palermo - Genova.
Il primo giorno di viaggio comincia con la frenesia che accompagna la preparazione dei nostri bagagli. Non avevamo preparato assolutamente nulla, confidando sul fatto che avremmo replicato quanto predisposto per lo scorso viaggio in Austria. Nel primo pomeriggio, di dritto o di storto, moto e bagagli erano pronti e allora via... si parte alla volta di Palermo!
Al porto di Palermo facciamo conoscenza con simpatici personaggi che girano l'Europa a bordo di simpatici mezzi a due o a tre ruote... La domanda che io e Ninalucia ci siamo rivolti all'unisono era: " ma anche noi alla loro età viaggeremo così?". Beh forse meglio così che in camper…



La traversata procede serenamente, a bordo di una nave (complice la non altissima stagione) pressoché deserta e quindi molto comoda. La sera iniziamo ad captare notizie sull'alluvione in corso in Provenza... E ti pareva! Le telefonate della famiglia confermano che tutta la regione che cinge la Cote d'Azure è alluvionata. Che fare allora? andare verso il Nord della Francia? dirigersi verso la Croazia o prendere la nave per la Corsica? Sembrerà strano ma l'imprevisto problema meteo ci lascia comprendere ancor di più la bellezza del viaggio che abbiamo appena intrapreso, un viaggio senza tappe prestabilite, senza hotel da raggiungere, all'insegna della pura libertà e della condivisione. Il nostro viaggio di nozze.

Giorno 2 - 17/06/2010: Genova - Torino.
Lo sbarco a Genova avviene intorno alle 18 sotto un cielo sereno, puntiamo la moto verso nord e ci dirigiamo alla volta di Torino, dove faremo visita persino agli zii. Attendendo gli sviluppi del meteo, decidiamo di fermarci un giorno più del previsto nella città sabauda. A Torino arriviamo all'imbrunire. Troviamo l'hotel, ceniamo dai cugini a lume di candela (mancava l'elettricità nello stabile…) e poi a nanna.

Giorno 3 - 18/06/2010: Torino.
Il centro di Torino è davvero imponente e monumentale, una vera città reale che merita la visita. La mattinata scorre veloce e, dopo pranzo, l'amletico dubbio tra la visita al museo egizio e quello del cinema si scioglie a favore di quest'ultimo. Trascorriamo davvero un paio di belle ore, per noi patiti di cinema è una vera manna... Prendiamo anche l'ascensore che ci porta in cima alla Mole (al cui interno è ospitato il museo). Dall'alto scorgiamo Superga ma non vediamo l'ora di ribaltare la prospettiva ed ammirare la Mole dal celebre colle piemontese! La Basilica di Superga domina tutta Torino, è un posto davvero suggestivo. Non possiamo non fermarci davanti alla lapide che ricorda la tragedia che colpì il grande Torino. L'aereo su cui viaggiava la squadra che componeva i 10/11 della nazionale italiana di calcio si schiantò nottetempo sulla collina di Superga causando un lutto straordinario per tutto lo sport italiano. Andiamo a cena e poi a dormire, domani ci aspetta il passo del Monginepro!

 
Giorno 4 - 19/06/2010: Torino- Olux- Sisteron.
La sveglia suona intorno alle 9, il tempo di fare colazione e caricare la moto e si parte. Torino è illuminata da uno splendido sole, ma il cielo sulle Alpi... beh direi proprio di no. Prendiamo la A32 che da Torino arriva fino alla Francia e la percorriamo fino a Susa. Ci troviamo sul territorio dove passerà la contestatissima Tav, il treno ad alta velocità, che collegherà Torino a Lione. E' una valle stretta, servita da un'autostrada trafficata che si biforca fino all'innesto con il traforo del Frejus. Non riusciamo a contare le scritte "No Tav", tanto sono numerose. I paesini che incontriamo da qui in poi, iniziano ad avere la doppia denominazione Italiano - Francese, il confine è vicino!
Ad Olux iniziamo a salire verso il passo. La strada si increspa di curve, l'aria si fa più leggera e i motociclisti che incrociamo più numerosi.
Di curva in curva arriviamo a Claviere, primo centro oltre il confine di Stato: la foto è d'obbligo. Pochi chilometri ed arriviamo al passo del Monginepro - Montgenevre che archiviamo mentalmente con una spunta nella nostra lista dei passi alpini.


Si scende. C'est la France, bellezza. Sul nostro tragitto castelli e roccheforti medievali mostrano i segni di una linea di confine, ricordo di tempi lontani.
Incontriamo Briacon, bella cittadina con un centro medievale patrimonio dell’Unesco. A Embrun facciamo la pausa pranzo e ci cimentiamo con il nostro francese... Come penso sappiate, in Francia NON si parla null'altro che francese. I tentativi di utilizzare l'inglese fallivano miseramente. Durante le nostre letture pre-viaggio avevamo letto che in Francia si può ordinare o "a la carte", cioè scegliendo una o più pietanze di proprio gradimento, o "a menu", cioè prendendo le due o tre pietanze del giorno. Con il secondo metodo, ovviamente, si risparmia e si è certi di mangiare qualcosa di fresco.
Approfittiamo del pranzo per far passare via i nuvoloni che avevano lasciato qualche goccia sulla moto e ripartiamo. La pioggia non è più un rischio perché i famosi nuvoloni sono spazzati via da un forte vento.
Il tempo incerto ci spinge a fermarci a Sisteron. Sono già le 18, la fatica si fa sentire e vogliamo trovare alloggio per la notte. Qui passerà il Tour de France e la città attende i corridori con una grande festa. Andiamo all'ufficio turistico: qui parlano inglese, evviva!


Verifichiamo la lista degli hotel del paesino (sono solo 5) e scegliamo il nostro. Il primo non va bene, al secondo troviamo una signora molto cortese che conferma (in francese) di disporre di un garage (imprescindibile per i motociclisti) compreso nel prezzo della camera. Accettiamo sorridendo.
La sera ceniamo con delle ottime crepes in un tipico localino, caratteristico ed accogliente. Chiacchieriamo con il gestore che sentendo che a) veniamo dalla Sicilia, b) viaggiamo in moto, c) siamo in viaggio di nozze, quasi si commuove e ci racconta che la sua mamma era di Bagheria (in provincia di Palermo). Strabuzzando gli occhi ci rendiamo conto che noi siciliani siamo diffusi nel mondo come un virus! È un vero peccato che il signore non parlasse neanche una parola di italiano (qualcuna di siciliano sì però…). Gustata la magnifica grappa offerta dalla casa, ci dirigiamo in hotel un po' storti... ma siamo a piedi e ci sta tutta! Buonanotte!

Giorno 5 - 20/06/2010: Sisteron- Aix en Provance
Appena svegli e “colazionati” (un pessimo cappuccino latte - caffè - panna al modico prezzo di 5 euro…) ci dirigiamo verso Mousters Saint Marie, da dove inizieremo il giro delle Gole del Verdon. Qui la strada si fa davvero suggestiva. Lasciamo la statale per strette provinciali che costeggiano il canyon scavato dal fiume. E' una vera goduria per motociclisti che, da tutta Europa, transitano da qui. Le immagini parlano da sole.


Arriviamo a Riez e ci fermiamo per il pranzo. Qui è in corso una festa della transumanza e il paesino brulica di vita. Un mercatino attira la nostra attenzione e non possiamo non comprare una quantità industriale (considerato lo spazio a nostra disposizione) di saponi dai profumi più diversi: cacao, cocco, vaniglia, muschio...
Dopo pranzo facciamo rotta per Aix, dove decidiamo di trascorrere due notti. Arriviamo in città, individuiamo l'ufficio del turismo e ci facciamo dare l'indirizzo dell'hotel che risponde alle nostre esigenze. Indirizzo sul GPS e siamo in camera!
Aix è una bella cittadina, piena di universitari e di giovani. Facciamo un giro per il centro molto vitale e andiamo a cena, cimentandoci ancora una volta con il nostro francese: "Si vois ples du cop de sciampagn"…

Giorno 6 - 21/06/2010 : Aix en Provance- Avignon- Arles- Aix
Finalmente con la moto scarica partiamo alla volta di Avignon, la città dei Papi. Durante il medioevo fu residenza dei Papi che abbandonarono Roma per stabilirsi in questa maestosa fortezza della Provenza. Le mura medievali sono uno spettacolo, ma la visita al Palazzo dei Papi è ancora più emozionante.
Accompagnati dall'audioguida in italiano ci addentriamo per le grandi sale, immergendoci nella vita dei Papi del medioevo. La giornata è soleggiata, ma il vento è davvero fastidioso, e crea effetti inaspettati...


Dopo aver passeggiato per il centro ed esserci pentiti di non aver previsto una notte qui, pranziamo e decidiamo di visitare anche Arles, cittadina famosa per il suo anfiteatro romano (un vero piccolo Colosseo), perfettamente conservato e utilizzato per le corride incruente. Qui, come in Spagna, infatti, hanno luogo las ferias, ma alla fine del combattimento il toro (buon per lui) non viene ucciso. Prendiamo un ottimo gelato, e in un internet point prenotiamo l'hotel per l'indomani.


La giornata non è ancora finita, la voglia di chilometri è ancora molta e allora decidiamo di fare un salto in Camargues, un parco naturale, palustre, fermata per le specie migratorie e famose per i cavalli e per il buon pesce.
Ci dirigiamo verso Sant Marie de la Mar. Qui prendiamo un aperitivo e ci godiamo la vista del mare. Il vento si fa sempre più forte, specialmente in aree libere da costruzioni e vicino al mare.

Sono già le 19, manca oltre 1 ora di moto per rientrare ad Aix, e nei nostri programmi, visto che siamo in solitaria, abbiamo escluso la possibilità di tratte serali. Decidiamo così di sfruttare tutta la luce pomeridiana residua e ci mettiamo in marcia. Il vento ci costringe ad una gran fatica per tenere la moto dritta (scopriremo poi che soffiava ad oltre 60 km/h!).
Al rientro ad Aix siamo vittime (fortunatamente senza conseguenze) di una delle peggiori disavventure mai capitateci in moto. I caselli dell’autostrada sono praticamente deserti, ci accodiamo ad un grosso tir e mentre preparo le monete per il pagamento, mi accorgo che l’autista ingrana la retro. Non so descrivere il sentimento di impotenza che in quel momento mi assale.
Il camion retrocede e nonostante il mio pollice sia inchiodato al clacson, nonostante le mie gambe tentino a più non posso di andare indietro, vedo il paraurti del tir avvicinarsi sempre più alla mia gomma. Semplicemente l’autista non ci vede, e non c’è verso. A quel punto Nina, con uno scatto a dir poco felino, sale sulle pedane e si sporge verso sinistra per farsi notare dallo specchio retrovisore.
Ci vede, si ferma, avrà fatto 3 metri in retromarcia. Apro il cavalletto lascio Nina seduta sulla moto, arrivo alla cabina, apro lo sportello ed vi risparmio ciò che proferisco in inglese all’autista bulgaro…
Arriviamo in hotel abbastanza scossi, ma l’abbiamo scampata. Cena e a nanna, domani ci aspettano i Pirenei Francesi!


Giorni  7 e 8 - 22-23/06/2010: Aix en Provance- Carcassone 
Preparati i bagagli ci avviamo ad una lunga tappa di trasferimento che attraverserà il sud della Francia per dirigerci a Carcassone. Il sole è piuttosto caldo, il vento si è fortunatamente placato e procediamo lungo l’autostrada in direzione Barcelona.
L’autostrada è molto trafficata e approfittiamo delle pause per concederci tratti sulla statale che permettono di spezzare il ritmo e la noia.
Arrivati a Narbone imbocchiamo la E80. Si inizia a salire ma il caldo è intenso. Arriviamo a Carcassone intorno alle 16. Ci rechiamo presso il Mercure, che si trova fuori dalla città medievale ma in posizione davvero strategica, permettendoci di parcheggiare agevolmente e raggiungere agevolmente il centro a piedi.
Al cospetto della città fortificata restiamo letteralmente senza parole. Carcassone è un miracolo della storia e della volontà umana. Costituita da ben due cinte murarie che attorniano una città a base circolare, custodisce al suo interno una magnifica chiesa in stile gotico ed una fortezza, a sua volta circondata da fossato e mura. E’ davvero un capolavoro di architettura medievale e frutto del più grande restauro di inizio novecento: l’inserimento tra i capolavori tutelati dall’Unesco è anche troppo poco..


Andorra è vicina ma rinunciamo a visitarla. Il viaggio fin qui è stato lungo, quello di rientro verso Ventimiglia lo sarà altrettanto, decidiamo per una pausa “stanziale”.
Trascorriamo a Carcassone due giorni, coccolati dal servizio dell’hotel e dalle bellezze dei luoghi. Ceniamo magnificamente entrambe le sere: in un elegante bistrot la prima, in un ristorante medievale (senza la forchetta!) la seconda. E ci dedichiamo anche allo shopping, decidendo di inviare tutti i souvenir in Italia tramite pacco postale. E così tra bottiglie di vino, magliette, poster, calamite da frigo, i 15 kg del pacco internazionale sono pronti ad approdare in Sicilia!


Giorno 9 - 24/06/2010: Carcassone – Venasque
Lasciamo Carcassone con ancora negli occhi la bellezza delle imponenti mura e ci riavviciniamo alla Provenza. Degli amici ci avevano parlato di un paesino incastonato nel cuore delle distese di lavanda, Venasque. Forse è la volta buona. Forse scorgeremo un po’ di quella lavanda dal viola inteso che campeggia su ogni copertina di ogni guida turistica della Provenza.
Affaticati dal tappone autostradale, arriviamo al b&b prescelto, dove incontriamo una distinta signora che ci mostra le bellezze di casa propria e che ci comunica che – purtroppo – è al completo. Non ci perdiamo d’animo e ci facciamo suggerire un altro grazioso b&b in campagna. Alberi, stradine isolate e tanto verde: ci sentiamo a casa! Arriviamo giusto in tempo per assistere al secondo tempo di Italia - Slovacchia e siamo contenti di aver perso il primo…
Dopo un pomeriggio all’insegna del relax, cerchiamo un ristorantino in cui cenare e la nostra scelta cade su un localino giusto sulla piazza principale. Gustiamo le delizie dello chef, che subito dopo abbiamo il piacere di conoscere, e del buon rosso.
Non è che dopo cena ci sia molto da fare, così dopo una passeggiatina per il borgo torniamo al b&b.


Giorno 10 - 25/06/2010: Venasque - Cote Azure
Buongiorno! Oggi è il mio 33^ compleanno, siamo in Francia, in moto ed in viaggio di nozze: meglio di così.
Dopo una bella colazione, baciati dal sole, ci mettiamo in marcia. La destinazione della mattina è l’Abazia di Senanque: non possiamo sbagliare, ci hanno assicurato che qui la lavanda c’è. Arriviamo percorrendo strade secondarie molto suggestive e pressoché deserte. L’Abazia è davvero maestosa, ma non abbiamo il tempo di una visita approfondita all’interno. Ci accontentiamo del periplo e degli esterni. E del viola della lavanda…Se sia intenso o meno, giudicatelo da soli…


Rivolgendo un pensiero "affettuoso" al sig. Lonely Planet, al sig. Mondadori ed anche al sig. Touring Club per la consulenza fornitaci sulla presenza della lavanda durante il giugno provenzale, inforchiamo la moto verso la Costa Azzurra. Puntiamo a seguire la statale che tra qualche giorno ci porterà a Ventimiglia, toccando le località dei ricconi in vacanza.
Saint Tropez è la prima tappa, dove festeggiamo il mio compleanno concedendoci il lusso di un grandioso ristorante dotato di ampio parcheggio vista moto: Mc Donalds!
Tutta la statale è un interminabile susseguirsi di barche da sogno e bisarche cariche di auto sportive. Entriamo a Cannes e sulla Croisette incrociamo i negozi “per-gli-uomini-che-si-augurano-che-non-glielo-si-chieda-mai”.
La statale ci regala paesaggi belli…ma vuoi mettere con la riviera di Taormina?!
Prenotiamo una camera in un residence ad Antibes. E questa volta il nostro GPS toppa: impieghiamo oltre un’ora per trovare l’indirizzo e solo grazie alla cortesia di un motociclista locale riusciamo a trovare la via giusta. Arrivati al residence ci viene detto che la struttura è nuova, la strada di recedente denominazione e che erano consapevoli delle difficoltà di reperimento. In compenso la struttura è davvero accogliente: abbiamo a disposizione un miniappartamento con cucina, salottino, bagno e camera. Andiamo a cena abbastanza stremati perché dobbiamo festeggiare, no?

Giorno 11 - 26/06/2010: Antibes- Genova.
E’ ora di andare a prendere la nave per Genova. Dobbiamo essere al porto per le ore 19. Colazione, bagagli e giù in garage (pagato extra…) per caricare la moto. Ma la moto non c’è! Nonostante ricordassi benissimo il box all’interno del quale l’avevo ricoverata ieri sera, la moto proprio non c’è. Da nessuna parte. Sparita, da dentro il garage, pagato extra! Inizio a pensare a come arrivare a Genova senza moto per prendere la nave. Penso di salire in reception per chiedere informazioni. Entriamo in ascensore e solo lì mi accorgo che il garage ha 2 piani sottoterra… Sono al -1, schiaccio lo 0 ed eccola: è lì dove l’avevo lasciata ieri sera. Che sudata!
Con un sorriso a 32 denti usciamo da Antibes e ci dirigiamo verso il Principato di Monaco. Entriamo a Monte Carlo e non possiamo che cercare il mitico tunnel della Formula 1, che percorriamo con profonda soddisfazione. Una foto davanti al Casinò e al monumento a Fangio e saliamo su sul promontorio a vedere dall’alto uno splendido paesaggio. Bello davvero.


Varchiamo i confini patri. Ci fermiamo a Sanremo per il pranzo e poi a Genova per imbarcarci: siamo nuovamente sulla nave che ci porterà a Palermo e poi da lì fino a casa.
E’ stato un viaggio bellissimo, è stato il “nostro” viaggio di nozze, fortemente voluto ma al tempo stesso quasi improvvisato.
La mente è piena di luoghi, di odori, di sapori, di volti e sentiamo l’esigenza di dare un ordine questa “nube” di ricordi. Di legare i luoghi alle emozioni del momento, di condividere con le persone a noi care la nostra gioia, di regalare a chiunque spunti utili ad un viaggio (per caso) in Provenza.
A proposito… ma la lavanda?

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L'autore di questo report di viaggio, Luciano Paglia, vive e lavora a Catania, dove è facile incontrarlo in sella alla sua fedele BMW R1150 GS. Per ulteriori info sul suo viaggio in Provenza potete contattarlo all'indirizzo e-mail il.capro@hotmail.it.

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3 commenti:

  1. Un ringraziamento doveroso a Luciano per il suo bel report, tanto romantico quanto avventuroso... Complimenti!

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  2. che dire...un report fantastico...con personaggi fantastici!!!!

    un altro viaggio quando????

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  3. Grazie a te Alberto per lo spazio che hai concesso a me e a Nina.
    Speriamo in un nuovo viaggio ed ovviamente in un nuovo report.
    A presto.

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