sabato 30 aprile 2011

Conlamoto in coppia: follia o privilegio?


Storicamente il mito del motociclista sembra imporre l’immagine del viaggiatore in solitaria duro e puro. Guidare la moto con (minimo) 50 o 60 chili in meno, certo è molto più agevole e divertente, ma quando si manifesta il piacere (o il dovere…) di portare con se una compagnia a bordo, le soluzioni non sono molte e, ammettiamolo, dipendono più dall’ego del centauro che da questioni economiche.
I più irriducibili (fedeli al concetto de “La mia moto” di Jovanotti) si ostinano, quasi volessero lanciare un segnale subliminale alla propria compagna, a non rinunciare al luccichio delle custom, ai muscoli delle urban streetfighter, alla rigidità delle supersportive replica o all’essenzialità dei supermotardoni.
Al contrario, i più innamorati (sprezzanti degli insegnamenti di Marco Ferradini in “Teorema”) e i veri gentiluomini (per niente convinti dei consigli di Elio in “Servi della gleba”), previdenti, scelgono la moto anche in funzione dell’utilizzo in coppia, optando per confortevoli modelli turistici, mastodontiche sport tourer o accessoriatissime endurone stradali.
Per la prima categoria nutro un’inevitabile simpatia: sono gli egocentrici del viaggio in due a tutti i costi, i fautori del “chi se ne frega del confort del passeggero”. Grazie a loro è nata tutta la letteratura delle cosiddette “zavorrine”, una serie di scontate banalità e stereotipi, tipo: le malcapitate si sparano 500 km con le chiappe su un coriandolo di sella posto sopra gli scarichi bollenti; almeno ogni 20 minuti costringono il gruppo a una sosta solo per fare pipì; fanno di tutto per ostacolare i raduni domenicali organizzati per “scaldare” le gomme sulla Mille Curve; si caricano pericolosamente 20 kg di zaino in spalla per non contraddire la filosofia purista del moroso, restio ad applicare appendici portabagagli sulla moto per non rovinarne l’estetica; e via dicendo. Storie trite e ritrite, spesso orgogliosamente alimentate dalle dirette interessate, le quali poi, però, per fronteggiare le prepotenze degli inflessibili partner, costituiscono gruppi di protesta sui forum o acquistano una moto tutta per loro per ritorsione. E chi si è visto si è visto.


Una rassegnata "zavorrina" costretta a sobbarcarsi pericolosamente il suo fardello a bordo di una Ducati Monster (fonte: www.motoclub-tingavert.it)

Lo scorso anno, bloccato da un’inattesa giornata di pioggia e temporali in un bar di Corte, in Corsica, riempii la (vana) attesa del sereno in compagnia di una coppia di lumbàrd d.o.c. over 50. Giunsero presso il ristoro, per ripararsi dal muro di pioggia, in sella a una splendida BMW R80 GS bianca con sella rossa. La loro armonia era decisamente sui generis: lui, il tradizionale commenda indomito e capriccioso, inseparabile dalla sua giacca in pelle Dainese anni ’80, consumata come uno zerbino e ormai incapace di contenere quel giro vita esponenzialmente cresciuto negli anni, era assolutamente insensibile verso le rimostranze della sua signora. Lei, nell’atto di liberarsi in fretta di un risicatissimo k-way bianco, totalmente zuppo e insufficiente a isolarla dalla tempesta tropicale, inveiva contro il marito e la sua stupida fissa per le moto e rimpiangeva le sue amiche del club di via Montenapoleone, in quel momento probabilmente sdraiate su un comodo lettino nel più prestigioso stabilimento balneare delle Cinque Terre o dell’Argentario. Tuttavia, ricordo ancora quanta responsabilità dimostrò nel momento in cui, temendo gli effetti negativi che il diluvio potesse provocare alla meccanica della GS, unico mezzo di trasporto a loro disposizione in quel momento sull’isola, in un vano tentativo di contenere la strafottenza dal marito, gli urlò contro “Gian Filippo, perché non la metti al coperto questa moto qui?”. Per placare la comprensibile isteria della sciura, al commenda bastò ordinarle un cappuccino bollente e apostrofarla con un intimo “Ma non romper le balle”.


Tutta la comodità e il confort e di viaggio in coppia a bordo di una accessoriatissima tourer Bmw K1200GT del 2007 (fonte: Bmw Motorrad USA)

Verso la seconda categoria, le coppie dei viaggi in armonia, nutro profonda stima, perché trasmette equilibrio, rispetto reciproco, condivisione, sintonia. Nel 2009, di ritorno dalla Puglia, in una stazione di servizio lungo la A14, incontrai una sprintosa coppia di 40enni, fieramente in sella a una possente Guzzi California nera e gialla, di ritorno nientemeno che dal Motoraduno dell’Etna, in direzione Liguria. Avevano macinato felicemente centinaia di chilometri insieme ed altri dovevano ancora percorrerne. Avevano scelto l’asfalto sotto il sole d’agosto piuttosto che il confort di un traghetto Moby. Erano in simbiosi totale, protetti e coesi dietro il parabrezza della Guzzi, con le bandane svolazzanti, il cuoio domato dei giubbotti cucito sulla pelle e l’espressione di chi si nutre respirando la libertà.
La moto è un ambito, certo meno confortevole e “flessibile” dell’auto, su cui anche l’amore nasce e si sviluppa. Soltanto così posso spiegarmi perché una giovane coppia, lui in canotta, bermuda, infradito Havaianas e casco integrale Arai, lei in canotta, short, Birkenstock e casco jet Momo, anziché vivere i primi intensi giorni di infatuazione reciproca pomiciando in riva al mare o reclusa in hotel, percorresse nel bel mezzo di agosto il periplo della Costa Smeralda, in Sardegna, rischiando di sbucciarsi gomiti e ginocchia, in sella a un’impacciata Yamaha R1 blu con la lancetta della temperatura sul rosso e le ventole di raffreddamento in rotazione massima.

Conflitti e tensioni o entusiasmo e affiatamento: insomma, una coppia finisce per esprimere l’intensità del proprio equilibrio anche su due ruote. In questo senso, la moto è a tutti gli effetti uno specchio della vita, un’estensione della quotidianità, serena o burrascosa che sia.

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15 commenti:

  1. hai diviso per settori,in maniera molto simpatica,colui o coloro che vanno in moto................

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  2. Nessuno di noi biker ammetterà di quale gruppo effettivamente fa parte, forse perché in un modo o nell'altro apparteniamo a tutti e a nessuno di essi... :) Grazie Maurizio

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  3. e io penso che, soprattutto chi ha fatto ...anta anni in sella, ha fatto parte di tutte le categorie rappresentate. ;-)
    Bell'articolo.
    Alex

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  4. Allora Alex devi per forza raccontarci almeno uno dei tanti aneddoti vissuti in tutti questi "anta" anni in sella! ;)

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  5. Ti dirò i viaggi "due cuori e una sella" sono romantici, soprattutto se la passeggera è prosperosa ma quando mi sono sposato ho scelto una motociclista. Noi solo viaggi con due moto.

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  6. Complimenti per l'articolo ! Uno specchio della realtà motociclistica ben descritto . Bravo !!!

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  7. Tolte pedane e montato monoposto ormai da tempo sulla Speed...non vorrei rischiare di sentirmi strattonato ogni due secondi ed ascoltare ululati tipo.."frenaaa!! rallenta!! voglio scendere, prendo il tram!!"...come succede gia con lo scooter girando per Roma...

    Ciao Alb!!

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  8. vuoi mettere, la comodità di poter bagagliare 2 moto invece di 1? posso portarmi, se voglio, finanche il tacco 12 e l'abito da sera! ;)

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  9. @ Anonimo: quella della "passeggera prosperosa" mi ha fatto molto ridere...
    @ nestor97: grazie per l'incoraggiamento, torna a trovarci!
    @ Cino: eh già, semmai nelle orecchie è meglio avere "Sheena is a punk rocker... ;)

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  10. @ Isa: un classico esempio di praticità femminile senza rinunce, direi...

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  11. ...ho sempre pensato e creduto nella Condivisione della Passione x la moto; misi una sella biposto anche su una gloriosa Fantic Trial 125!Ho acquistato modelli che consentissero viaggi abbastanza comodi in 2... sono single e ben pochi i Km percorsi in coppia.. :-)

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  12. @ Gisto: grazie 1000!
    @ Massi: l'ironia della sorte... Ps: se hai una foto della moto da trial biposto, mandamela! :)

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  13. La moto in coppia??
    é vita alla massima espressione,ore sotto la pioggia o sotto il sole per far strada condividendo emozioni, profumi, natura e paesaggi, stancandosi entrambe ma arrivando alla meta.
    Tutto questo è vivere in coppia, voglia di stare insieme nel bene e nel male come nella vita, con la persona giusta.
    Ciao

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  14. io viaggio con "zavorrina" al seguito,praticamente da sempre,e posso dire che per me và benissimo,ma ho fatto anche viaggi,solo maschietti,certo sono due cose differenti............ma vanno bene lo stesso!!!!!!!!!!!!!

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