Nell’era di internet è sempre più facile comunicare velocemente e scambiare informazioni in tempo reale. Per questo mezzi come la carta stampata, quotidiani e periodici, perdono colpi e tentano di recuperare online. Il Moto Days 2012 ha aperto i battenti giovedì scorso e già nel primo pomeriggio dello stesso giorno circolavano immagini e anteprime confuse dedicate al salone capitolino delle due ruote. Sul web c’era già tutto ancora prima di poterlo vedere di persona: le moto, le novità, gli stand, le ragazze, le curiosità. È così che va. Onestamente ero stufo di pubblicare quattro foto buttate lì con la descrizione della rassegna più qualche commento strettamente personale. Tanto sapete già tutto. Perciò quest’anno ho deciso di raccontarvi i giorni romani della moto da una prospettiva inedita, quella di chi il Moto Days lo fa, ovvero appassionati come noi che in più hanno scelto responsabilmente di trasformare l’amore per la moto in qualcosa di serio e che quindi vivono il salone come un’esperienza molto impegnativa. Chi meglio di loro può snocciolare qualche rumors interessante sulla fiera, sui trend e magari sugli stand concorrenti? E poi, per me, il bello di queste manifestazioni è incontrare altri appassionati di moto, qualcuno con cui scambiare impressioni, sensazioni, esperienze, parlandone faccia a faccia e guardandosi negli occhi.
Il primo stand che visito è anche quello più opulento: dall’alto delle classifiche di vendita e del fatturato 2011, BMW sottolinea anche a Roma la sua indiscutibile leadership di mercato. Il candido stand del marchio bavarese è grande ed elegante, l’unico (o uno dei pochi) ad avere una lounge riservata. Sugli sgabelli del bar, di fronte ad ospiti comodamente stravaccati sui divani del salottino, incontro Alessandro Galli, responsabile vendite BMW Roma, un ragazzone abbronzatissimo, estroverso ed entusiasta del suo lavoro. Il suo punto di vista sul Moto Days non può essere che positivo, considerando la forza del marchio che rappresenta. Quella di Roma, rivela, è stata “la prima concessionaria BMW al mondo per numero di moto vendute nel 2011”. A un venditore così esperto quindi non posso non chiedere quale sia la formula per dare nuovo lustro al mercato motociclistico: “In questo momento economicamente delicato l’intero comparto dovrebbe restare unito. Nel nostro paese serve soprattutto che settori come le assicurazioni e i carburanti favoriscano l’utilizzo della moto. Gli ecoincentivi non bastano, occorrono più strutture, norme sulla sicurezza, educazione stradale ai giovani e incentivi fiscali per chi lascia a casa l’auto e sceglie di spostarsi in moto, favorendo così la mobilità urbana e contrastando il traffico nelle città.
Con soddisfazione Alessandro mi guida lungo lo stand indicando i modelli BMW più ammirati del salone: oltre all’atteso scooterone C 600 GT e Sport, tanto interesse anche per la nuova F 800 R, la G 650 GS Sertao, la S 1000 RR e le ambite 6 cilindri.
Quando gli chiedo di dismettere la maschera del venditore e di parlarmi delle moto che usa nella quotidianità, il volto gli si illumina: “Aspettavo con ansia questa domanda. Guido la mia splendida HP2 Sport tutti i giorni, ma ho la fortuna di possedere anche una custom BMW (probabilmente una R 1200 C, nda) e una RT, ideale per il turismo. Poi - non dirlo a nessuno - in garage ho anche una supersportiva gialla di fabbricazione non tedesca…”. Facile indovinare a quale marchio alluda: viva la sportività senza confini.
Il primo stand che visito è anche quello più opulento: dall’alto delle classifiche di vendita e del fatturato 2011, BMW sottolinea anche a Roma la sua indiscutibile leadership di mercato. Il candido stand del marchio bavarese è grande ed elegante, l’unico (o uno dei pochi) ad avere una lounge riservata. Sugli sgabelli del bar, di fronte ad ospiti comodamente stravaccati sui divani del salottino, incontro Alessandro Galli, responsabile vendite BMW Roma, un ragazzone abbronzatissimo, estroverso ed entusiasta del suo lavoro. Il suo punto di vista sul Moto Days non può essere che positivo, considerando la forza del marchio che rappresenta. Quella di Roma, rivela, è stata “la prima concessionaria BMW al mondo per numero di moto vendute nel 2011”. A un venditore così esperto quindi non posso non chiedere quale sia la formula per dare nuovo lustro al mercato motociclistico: “In questo momento economicamente delicato l’intero comparto dovrebbe restare unito. Nel nostro paese serve soprattutto che settori come le assicurazioni e i carburanti favoriscano l’utilizzo della moto. Gli ecoincentivi non bastano, occorrono più strutture, norme sulla sicurezza, educazione stradale ai giovani e incentivi fiscali per chi lascia a casa l’auto e sceglie di spostarsi in moto, favorendo così la mobilità urbana e contrastando il traffico nelle città.
Con soddisfazione Alessandro mi guida lungo lo stand indicando i modelli BMW più ammirati del salone: oltre all’atteso scooterone C 600 GT e Sport, tanto interesse anche per la nuova F 800 R, la G 650 GS Sertao, la S 1000 RR e le ambite 6 cilindri.
Quando gli chiedo di dismettere la maschera del venditore e di parlarmi delle moto che usa nella quotidianità, il volto gli si illumina: “Aspettavo con ansia questa domanda. Guido la mia splendida HP2 Sport tutti i giorni, ma ho la fortuna di possedere anche una custom BMW (probabilmente una R 1200 C, nda) e una RT, ideale per il turismo. Poi - non dirlo a nessuno - in garage ho anche una supersportiva gialla di fabbricazione non tedesca…”. Facile indovinare a quale marchio alluda: viva la sportività senza confini.
Manco a farlo apposta, il mio incontro successivo è con un giovanissimo rappresentante del marchio italiano più celebre al mondo tra gli amanti delle corse in moto. Lui si chiama Giacomo Romanelli ed è lo Store Manager di Ducati Roma: sono nello stand della rossa di Panigale. Giacomo è evidentemente alle prese con una responsabilità gravosa per la sua età, ma esprime grandi motivazioni. È soddisfatto di questa edizione 2012 del Moto Days: “Rispetto al passato, ho visto molti visitatori già dal primo giorno. E per il weekend è scontata la solita invasione di pubblico proveniente non solo da Roma ma da tutto il centro sud. Iniziative come quella di affiancare la rassegna Bici a Roma Expo al salone della moto sono molto efficaci”. La mia curiosità naturalmente è tutta per la moto più desiderata del momento, la 1199 Panigale: “Solo a Roma, in poco tempo, ne sono già state vendute diverse decine. Nonostante la crisi è una moto che sta andando fortissimo sul mercato proprio perché incarna lo spirito delle corse, marchio di fabbrica delle moto Ducati”. Ma non è l’unica a dare risultati e c’è una sorpresa: “Mentre continua il successo della Multistrada e del Diavel, a stupire è l’interesse fuori da ogni aspettativa che sta destando la Streetfighter 848: le prenotazioni per il test ride sono al completo da due settimane, siamo molto soddisfatti!”.
La chiacchierata con Giacomo si fa più informale quando parliamo di moto guidate: “Sono in sella dall’età di 4 anni, nelle mie vene scorre più benzina che sangue. Per 10 anni ho corso nel campionato Stock con ottimi risultati: 3° all’italiano e 5° all’europeo. Mi sono divertito tanto. Recentemente ho anche guidato la 1198 R del team di SBK Red Devils Roma con Niccolò Canepa. Nel quotidiano guido un Diavel, ma, conservando un’anima sportiva, vado spesso in pista con un 1198 S. Mi piace anche viaggiare e un anno e mezzo fa ho fatto un bellissimo viaggio tra Croazia e Montenegro sulla Multistrada: una bellissima esperienza”.
Al Moto Days si incontrano anche gli amici e il primo che passo a salutare è il buon Luigi Pierantoni del Motoclub XT500. Lui e il suo stand se ne stanno fieri alle spalle della sontuosa location Yamaha, insieme ad altri motoclub legati al marchio giapponese. Con Luigi la dimensione è più friendly e tutto si fa ancora più spassoso quando mi mostra la sua special su base Yamaha XT500: spettacolare e ammiratissima non solo da me ma da tanti altri visitatori buongustai. Nel giro di pochi minuti Fabrizio mi racconta una fiondata di aneddoti che resterei ad ascoltare tutto il pomeriggio, come quella volta in cui si fece modificare un serbatoio a Padova nientemeno che da Borile in persona, il quale finì persino per invitarlo a mangiare insieme pane e salame. Poi non perde occasione per invitarmi a trascorrere una giornata in officina con i ragazzi del moto club: credo proprio che presto lo farò molto volentieri. Infine ci confrontiamo sulle voci di insoddisfazione comune a molti espositori, soprattutto tra i piccoli e gli indipendenti, secondo i quali il Moto Days anche quest’anno è stata un’occasione sprecata: molti lamentano l’incomprensibile accostamento in spazi comuni tra stand puramente motociclistici e stand di tipologia completamente fuori contesto: venditori di panini, caramelle, formaggi e salumi. Come dargli torto.
Tra gli assenti eccellenti di questa edizione del Moto Days, gli inglesi di Triumph. Peccato, c’era molta attesa per la Speed Triple R e la nuova Adventure 1200: non si capisce se l’assenza sia stata motivata da tagli al budget della casa madre o da incomprensioni tra i concessionari romani. Per fortuna gli appassionati del marchio di Hinckley si consolano con lo stand di Triumphchepassione, dove si ritrovano tutti gli amanti delle inglesine: belle moto, bella gente e il motore 3 cilindri di un Tiger del 2007, fornito dall'irresistibile Gamberetto, indiscusso protagonista.
Poco distante da TCP faccio il mio incontro con un giovane imprenditore che proprio dalla passione per Triumph ha saputo trarre spunto per trasformarsi in uno dei creatori di special più affermati in Italia, Bruno Brunetta. Insieme al suo socio Daniele Bianchi, Bruno ha fondato Cafe Twin e al Moto Days espone una mezza dozzina di bellissime e originalissime special e cafe racer.
“Quest’anno il calo è evidente, non tra i visitatori quanto tra gli espositori. Soprattutto le case ufficiali, in tanti hanno rinunciato all’ultimo momento. Ma la crisi secondo me è soprattutto psicologica, tant’è che il numero di clienti del nostro marchio, provenienti da tutta Italia, è sempre più florido”. Poi chiedo a Bruno qualche segreto professionale: “Per preparare una special impieghiamo mediamente una ventina di giorni e non utilizziamo nessun accessorio ufficiale Triumph, disegniamo e progettiamo quasi tutto noi. Ultimamente il trend crescente è quello dei colori metal flake, molto seventies ed insoliti su moto sobrie come le Modern Classic Triumph. Mentre la trasformazione più richiesta è la variante Scrambler”. Anche Bruno vive il suo tempo libero in sella, sulla sua Thruxton: “Non rinuncio mai a un giro in gruppo o a un raduno, macino 30mila km l’anno solo di uscite domenicali!”.
Tra le case che offrono la possibilità di provare le moto nell’area esterna della Fiera di Roma su tutte spicca la mitica Harley Davidson. Non rinuncio a fare conoscenza con uno dei dealer più conosciuti in Italia, Stefano Lorenzini, il quale, insieme al compianto fratello, nel 1998 fondò la storica concessionaria Harley lungo la via Pontina, davanti alla quale ogni giorno migliaia di pendolari affogano tutte le ansie da automobilisti incazzati, imprigionati in code interminabili e snervanti. Stefano è soddisfatto del Moto Days 2012. Ne parliamo a voce alta, quasi urlando: a fianco al suo stand una cover band degli AC-DC suona sul palco a tutto volume. Le vendite tengono e la Forty Eight resta il modello più venduto in Italia. Mi racconta per filo e per segno tutte le novità in arrivo, come l’attesa Sportster 72, ma soprattutto mi mostra orgogliosamente la sua “Faina” una (pluripremiata, nda) special su base Fatboy del 2004 dedicata proprio al fratello scomparso: “A causa del mio lavoro non ho molto tempo libero, ma quando posso accendo la “Faina” e mi unisco ai ragazzi di Roma Chapter, il nostro club di harleysti che conta circa 200 iscritti”.
Prima di lasciare la Fiera ho un ultimo incontro in programma, con ben tre rappresentanti di Royal Enfield. Il marchio indiano si sta lentamente facendo largo tra gli appassionati delle moto senza fronzoli, “come quelle di una volta” sottolineano Domenico Ferri e Vincenzo Reale, rispettivamente dealer a Roma e Napoli: “Le Royal Enfield di oggi sono moto Euro 3 ma identiche a quelle del passato”. Entrambi sono soddisfatti dell’esperienza al Moto Days: “Quest’anno la rassegna è cresciuta e chi tra le case ha mancato l’appuntamento ha commesso un grande errore”. Insieme a loro anche Giada Braccini, dealer toscana, orgogliosa della Army: “È la Royal Enfield più ammirata al Moto Days e la più gettonata del mercato, non a caso ne guido una anch’io tutti i giorni. Le Royal sono versatili, maneggevoli, parsimoniose, si adattano a qualsiasi tipo di esigenza e per questo sono sempre più diffuse anche tra le donne”.
Avrei continuato all’infinito a fare nuove amicizie e a chiacchierare con loro. Però sono già passate cinque ore, le corde vocali sono giù di tono e bramano una tisana calda, mentre le gambe iniziano a chiedere una sedia o qualcosa del genere.
Mi ritaglio un ultimo momento di estasi, appostandomi dieci minuti davanti alla KTM di Cyril Despres, fresca vincitrice dell’ultima edizione della Dakar. Il pilota francese è assente: una chiacchierata con lui avrebbe chiuso al meglio la giostra dei miei incontri al Moto Days 2012.
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